lunedì 25 maggio 2009

A Valenza si parla di green economy


A differenza di un recente passato nel quale si è creduto che fosse necessario scegliere tra la crescita economica e la salvaguardia dell’ambiente, ora si è raggiunta la consapevolezza che i due temi sono strettamente interconnessi dal momento che attraversiamo un’emergenza non solo economica ma anche ambientale ed energetica.
L’energia è il motore della crescita economica ed è la maggiore responsabile delle emissioni di gas serra: si è passati da una fase di continua crescita negli anni '50-'60, alla consapevolezza dell’esauribilità della fonte negli anni '70-'80, all’impatto ambientale negli anni '90 sino al problema della sicurezza energetica dal 2000. L’attuale modello energetico prevede:
- consumi in crescita
- forte dipendenza dalle importazioni
- utilizzo di combustibili fossili in esaurimento
- ambizioni di crescita da parte dei paesi in via di sviluppo

È auspicabile, al contrario, un cambiamento di paradigma aumentando l’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti alternative soprattutto fonti rinnovabili (come vento, acqua, sole che non si esauriscono mai, sono a costo zero e praticamente prive di emissioni), l’innovazione tecnologica e modificando i nostri stili di vita (es. risparmio energetico, spostamenti con mezzi pubblici, utilizzo di prodotti di filiera locali e stagionali), attivando quella che Rifkin definisce la terza rivoluzione industriale.
Lo scenario attuale è propizio per una serie di motivi storici e politici contingenti:
- alti prezzi dell’energia;
- direttive dell’unione europea del 20%-20%-20% (riduzione del 20% dei consumi di energia primaria, diminuzione del 20% del livello dei gas serra, coprire almeno il 20% di fabbisogno dell'energia con fonti rinnovabili);
- scelta di dirottare ingenti capitali verso comparti industriali innovativi (pensiamo ai 150 miliardi di dollari in 10 anni di investimenti pubblici stanziati da Obama ed ai 350 miliardi di € che l’Europa investirà nella produzione elettrica verde).
Tutti questi fattori renderebbero possibile quella green economy che secondo il PD potrebbe rilanciare l’economia, rispettare gli impegni europei del Protocollo di Kyoto e attivare i green jobs (1 milione di posti di lavoro nei prossimi 5 anni).
Un Governo consapevole e motivato dovrebbe lavorare su 3 tipi di azioni:
- accrescere la consapevolezza della gravità della situazione motivando privati, aziende ed istituzioni locali ad un uso più consapevole;
- interventi mirati per potenziare il trasporto pubblico, la rete ferroviaria, la rete ciclabile, ripensare il trasporto merci nelle città, nonché sostenere l’industria delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica;
- utilizzare obblighi e divieti (es. impedire la vendita di elettrodomestici ad alto consumo, chiudere il centro delle città, garantire livelli definiti di raccolta differenziata e limiti rigorosi nella costruzione degli edifici).
Solo questi strumenti possono garantire uno sviluppo sostenibile, intendendo con questo uno sviluppo che risponde ai bisogni delle generazioni attuali senza precludere quelli delle generazioni future, in un’ottica di solidarietà intergenerazionale e intragenerazionale.

Questo è l’obiettivo del Partito Democratico, questo è l’obiettivo che potremo salvaguardare anche nei nostri territori votando e facendo votare PD e Paolo Filippi Presidente della Provincia.

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