Venerdì 25 settembre 2009 dalle ore 17:30 alle ore 22:30 si è svolta l'assemblea del circolo locale del PD presso il Centro Comunale di Cultura.
Danile Borioli, al quale è stata affidata la presidenza dell'assemblea, ha introdotto l'ordine del giorno e le procedure per interventi e votazioni ed ha, quindi, lasciato la parola ai rappresentanti delle tre mozioni: Lovelli per Bersani/Morgando, Muliere per Franceschini/Damiano e Cattaneo per Marino/Tricarico.
Sono seguiti gli interventi liberi di quanti hanno voluto esprimere un parere personale sull'andamento del nostro partito a livello nazionale e locale ed alle ore 22:30, concluse le operazioni di voto, sono state aperte le urne e compilati i verbali con i seguenti risultati:
Totale votanti 78
Bersani 64 voti - Morgando 61 voti
Franceschini 12 voti - Damiano 15 voti
Marino 2 voti - Tricarico 2 voti
A seguire il mio intervento in assemblea.
Voglio partire da una prima considerazione che sarà sicuramente oggetto di critiche: il PD è la mia più grande delusione politica in quanto, in questi ultimi due anni, mi ha chiaramente mostrato tutti i limiti e le difficoltà di un sistema difficile ed inconcludente.
Ma la colpa non è del partito in sé, altrimenti mero contenitore vuoto, ma delle persone che lo compongono e ne hanno ricoperto posizioni strategiche e decisionali.
Non si possono insegnare i valori, bisogna viverli; non si può parlare di etica politica se i propri comportamenti la disattendono.
Molti rappresentanti del PD a livello nazionale, regionale, provinciale e locale, non sono stati all’altezza del compito. La priorità non può essere quella di raggiungere e mantenere potere e privilegi. Il ruolo che ci viene affidato dai cittadini (nel caso del PD, da un numero sempre più esiguo, in effetti) è quello di cogliere, analizzare ed interpretare i loro bisogni ed i problemi dei territori, individuare delle soluzioni; ma a noi sono mancati i contenuti, concentrati come siamo su noi stessi, pieni di parole ma privi di azioni.
Non scegliamo, non prendiamo decisioni e quelle poche sono spesso confuse ed inefficaci.
Fin dagli albori della storia di questo partito tutti a chiedersi da dove venivamo (DS/Margherita/Società civile?); in questi ultimi mesi, la stessa solfa per le mozioni (appoggi Bersani, Franceschini, Marino?).
Io ho rifiutato e continuo a rifiutare le etichette, per me contano solo capacità e competenze, ma in questo partito vi ho persi di vista e mi sono persa di vista e, cosa per quanto mi riguarda ancora più grave, avverto un profondo senso di impotenza.
Luca Sofri ha detto che “è immorale fare le cose male”, allora ammettiamo errori ed inadeguatezze e da questo ripartiamo con onestà e coraggio, senza presunzione, modificando la prospettiva di osservazione.
Giuseppe Civati ha spiegato molto bene come nel PD “abbiamo enfatizzato il cambiamento senza cambiare, abbiamo descritto un percorso senza nemmeno volerlo incominciare” e, dico io, abbiamo dato vita ad una colossale bufala.
Noi non siamo sempre più bravi degli altri (siano essi cittadini o avversari politici), non abbiamo sempre e solo da insegnare, in un perverso complesso di superiorità.
Abbiamo superato di un soffio lo scoglio delle provinciali grazie ad alcuni meriti nostri ed a molti demeriti altrui. A marzo ci aspettano altre due scadenze elettorali importanti: le elezioni regionali e le comunali a Valenza e proprio agli amministratori valenzani (del PD, ma non solo) chiedo un bagno di umiltà, chiedo uno sforzo enorme: quello di ascoltare, nel vero senso della parola, ciò che ci trasmette una città delusa ed incazzata; ed a colui che sarà il candidato Sindaco del nostro partito chiedo di rompere i soliti schemi dettati dalle alleanze, chiedo di elaborare un progetto coraggioso per la nostra città.
Tutto questo costa fatica, ne sono consapevole, ma forse riusciremo, un giorno non troppo lontano, a raccontare una storia diversa.
mercoledì 30 settembre 2009
venerdì 28 agosto 2009
lunedì 13 luglio 2009
Un grazie a Valenza
Poche parole per inviare un sentito ringraziamento ai tanti elettori che il 6 e il 7 giugno hanno espresso la loro preferenza per il Partito Democratico ed a tutti quelli che hanno rinnovato la scelta per Paolo Filippi Presidente della Provincia di Alessandria.
La campagna elettorale nella nostra città è stata accesa e connotata da forti riferimenti politico-amministrativi, spesso inconsistenti e fini a se stessi; ma, nonostante le difficoltà incontrate, mi piace constatare la lealtà ed il grande lavoro svolto dalle liste della coalizione e le molteplici occasioni di incontro e confronto con i cittadini attraverso le quali ho potuto cogliere le loro esigenze e le speranze di rinnovamento.
Gli sforzi profusi non sono stati sufficienti per l’ingresso nel consiglio provinciale: né io né il mio partito avremo l’onore di rappresentarvi, ma sono certa che questo appuntamento elettorale ha segnato una svolta per ritrovarci, per recuperare compattezza ed entusiasmo, per rinnovare un impegno per la nostra città insieme a Paolo Filippi.
Spero che il Presidente saprà trovare, di concerto con la sua giunta e la sua maggioranza, strumenti e metodi per aiutare Valenza a ritrovare un posto di primo piano all’interno del territorio provinciale.
Per quanto mi riguarda vigilerò, da lontano, affinché questo si verifichi.
La campagna elettorale nella nostra città è stata accesa e connotata da forti riferimenti politico-amministrativi, spesso inconsistenti e fini a se stessi; ma, nonostante le difficoltà incontrate, mi piace constatare la lealtà ed il grande lavoro svolto dalle liste della coalizione e le molteplici occasioni di incontro e confronto con i cittadini attraverso le quali ho potuto cogliere le loro esigenze e le speranze di rinnovamento.
Gli sforzi profusi non sono stati sufficienti per l’ingresso nel consiglio provinciale: né io né il mio partito avremo l’onore di rappresentarvi, ma sono certa che questo appuntamento elettorale ha segnato una svolta per ritrovarci, per recuperare compattezza ed entusiasmo, per rinnovare un impegno per la nostra città insieme a Paolo Filippi.
Spero che il Presidente saprà trovare, di concerto con la sua giunta e la sua maggioranza, strumenti e metodi per aiutare Valenza a ritrovare un posto di primo piano all’interno del territorio provinciale.
Per quanto mi riguarda vigilerò, da lontano, affinché questo si verifichi.
venerdì 3 luglio 2009
Il berlusconismo è un fenomeno inspiegabile
“Possiamo definirla la Grande eresia dell’illuminismo: l’idea che tutto il mondo sia riconducibile a un’analisi e una spiegazione logica. In realtà, non è così”, scrive l’Irish Independent.
“L’intero fenomeno Silvio Berlusconi è una continua negazione del ruolo della ragione nelle relazioni umane. Ci sono alcuni eventi nella vita che non hanno spiegazioni. E la popolarità del premier italiano è tra questi”.
Posted By Stefania Mascetti On 2 luglio 2009 @ 15:46 In Italieni
“L’intero fenomeno Silvio Berlusconi è una continua negazione del ruolo della ragione nelle relazioni umane. Ci sono alcuni eventi nella vita che non hanno spiegazioni. E la popolarità del premier italiano è tra questi”.
Posted By Stefania Mascetti On 2 luglio 2009 @ 15:46 In Italieni
giovedì 25 giugno 2009
I vescovi e le TV scelgono il silenzio
Posted By Francesco Costa On 25 giugno 2009 @ 11:42 In Italieni
“In Italia”, scrive La Vanguardia [1], “c’è una voce che si presenta puntuale in ogni dibattito politico e sociale in cui si trattano dei temi etici e morali: quella della chiesa cattolica. In questi giorni, però, i vescovi italiani non si stanno dimostrando molto loquaci”.
“Nel bel mezzo dello scandalo sulla vita privata del premier Silvio Berlusconi, a cui vengono attribuiti rapporti con prostitute di lusso, molti cattolici italiani sentono la mancanza di una presa di posizione delle gerarchie ecclesiastiche sulla condotta privata di un personaggio pubblico che pretende di difendere i valori familiari”.
Anche il Times [2] si occupa delle vicende del premier italiano, dedicando particolare attenzione a come le televisioni stanno raccontando queste giornate. “Se domani il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi dovesse dare le dimissioni”, scrive Richard Owen, “molti italiani che s’informano solo guardando la tv potrebbero non avere idea dei motivi che l’avrebbero spinto a farlo. I tre canali commerciali di proprietà del presidente del consiglio italiano hanno minimizzato o ignorato gli scandali sulla sua vita privata. Ma, cosa ancora più sorprendente, l’ha fatto anche la tv di stato”.
Uno dei primi frutti delle difficoltà del Cavaliere, ricorda El País [3], è che ormai deve abbandonare il sogno di andare al Quirinale. Anche se – scrivono Le Figaro [4] e Financial Times [5] - lui continua a negare ogni responsabilità e ogni divisione all’interno del suo partito.
Article printed from Internazionale: http://www.internazionale.it/home
“In Italia”, scrive La Vanguardia [1], “c’è una voce che si presenta puntuale in ogni dibattito politico e sociale in cui si trattano dei temi etici e morali: quella della chiesa cattolica. In questi giorni, però, i vescovi italiani non si stanno dimostrando molto loquaci”.
“Nel bel mezzo dello scandalo sulla vita privata del premier Silvio Berlusconi, a cui vengono attribuiti rapporti con prostitute di lusso, molti cattolici italiani sentono la mancanza di una presa di posizione delle gerarchie ecclesiastiche sulla condotta privata di un personaggio pubblico che pretende di difendere i valori familiari”.
Anche il Times [2] si occupa delle vicende del premier italiano, dedicando particolare attenzione a come le televisioni stanno raccontando queste giornate. “Se domani il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi dovesse dare le dimissioni”, scrive Richard Owen, “molti italiani che s’informano solo guardando la tv potrebbero non avere idea dei motivi che l’avrebbero spinto a farlo. I tre canali commerciali di proprietà del presidente del consiglio italiano hanno minimizzato o ignorato gli scandali sulla sua vita privata. Ma, cosa ancora più sorprendente, l’ha fatto anche la tv di stato”.
Uno dei primi frutti delle difficoltà del Cavaliere, ricorda El País [3], è che ormai deve abbandonare il sogno di andare al Quirinale. Anche se – scrivono Le Figaro [4] e Financial Times [5] - lui continua a negare ogni responsabilità e ogni divisione all’interno del suo partito.
Article printed from Internazionale: http://www.internazionale.it/home
martedì 23 giugno 2009
Un commento su "nani e ballerine"

Ida Dominijanni www.ilmanifesto.it
giovedì 18 giugno 2009
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